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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Cipolle dimenticate

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Nell'articolo  "Frutta e verdura, questione di punti di vista"   vi ho parlato di alcune delle tante caratteristiche e proprietà di questi due grandi gruppi alimentari.  Oggi vorrei proporvi una semplicissima ricetta con uno degli ortaggi più conosciuti ed utilizzati nella cucina italiana: l' okra . Sto scherzando , è una ricetta a base di cipolle ; l'okra invece è un ortaggio originario dell'Africa, molto utilizzato sia nella cucina asiatica che in quella sudamericana.  Cipolle dimenticate, la ricetta INGREDIENTI per 4 persone: 6/7 cipolle di dimensioni medie 2 cucchiai di olio extravergine di oliva  30 grammi di pangrattato  rosmarino qb sale qb pepe qb Procedimento: Sbucciare le cipolle, tagliarle a metà e posizionarle in una teglia da forno; cospargerle con pangrattato, olio, pepe e un pizzico di sale. Aggiungere infine dei rametti di rosmarino e inserirle nel forno ad una temperatura di 200°C finché non appariranno dorate e con la crosticina.  Di solito s

Frutta e verdura, questione di punti di vista

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Canestra di frutta , Caravaggio (1594-98), Pinacoteca Ambrosiana, Milano Non mi è mai piaciuto il termine "natura morta" come ad indicare qualcosa di inanimato, spento, senza vita. Con questa "Canestra di frutta" Caravaggio, sul finire del Cinquecento, voleva trasmettere la precarietà e l'imperfezione della vita; la mela bacata, la cesta che sporge dal tavolo, frutti di diverse stagioni insieme, le foglie secche e bucate, probabilmente mangiate da insetti. Non so perché abbia voluto trasmettere questo messaggio proprio attraverso la frutta. E non so perché tutti i quadri che raffigurano frutta, verdura, siano etichettati come natura morta . Certo, una volta che la mela si distacca dall'albero, in quel processo che viene definito "di abscissione", o viene colta, ecco che inizia la strada verso la macerazione, verso la morte. Ma per avere una visione più nitida e rappresentativa della realtà, nella vita come nel disegno, bisogna scegliere il giusto

Cereali e patate: dai gladiatori a Van Gogh, alla scoperta del nostro carburante

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Credits: L'Orto del mi' Nonno, La Valle Verde - Agrifood Company, Montesperello (PG). Per fare le cose come si deve, si sa, bisogna usare la testa. E dato che i neuroni del nostro cervello per funzionare bene richiedono quasi esclusivamente il glucosio – potremmo dire che sono glucosiani – rispolvero la vecchia cara matematica con la sua proprietà transitiva, per la quale "se A è uguale a B e B è uguale C, allora A è uguale a C" ; tradotto in parole povere, se vogliamo che il nostro cervello funzioni, bisogna consumare zuccheri, ossia carboidrati . Già, quei carboidrati che molti cercano di evitare il più possibile nei loro pasti perché "fanno ingrassare", in realtà sono fondamentali per far funzionare la centralina del nostro organismo. Con queste premesse non volevo spaventarvi né farvi la predica – o forse sì, chissà – soltanto che non sapevo come introdurre l'articolo di oggi in cui si parlerà di loro, dei " capei d'oro e bronzo"  

La dieta mediterranea, l'elisir di lunga vita

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fonte: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/alimentazione/dieta-mediterranea-una-piramide-di-salute    «Chi beve dell'acqua che Io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».  Era questa la speranza degli alchimisti: quella di trovare l’elisir di lunga vita, una miscela in grado di riportare la giovinezza, di rendere immortali e di far guarire dalle malattie chiunque la bevesse.  Ad oggi le cose non sono poi così cambiate; spesso nel tentativo di spronare mio padre a migliorare il suo stile di vita, la sua risposta puntualmente è: "Stai tranquilla, tanto fra qualche anno troveranno la pillola per l’immortalità" . Sono contenta di questa sua profonda fiducia nella ricerca scientifica, ma mi spiace deluderlo: non credo che mai arriverà questa pillola dell'immortalità o elisir di lunga vita. Non saremo immortali dunque, però possiamo cercare di vivere il tempo che