Prodotti biologici: cosa sono?

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Caratteristica intrinseca dell'uomo è quella di interagire con gli altri, tanto che già Aristotele nel suo primo testo "Politica" attribuisce all’uomo la veste di "animale sociale e politico". In fisica per "interazione" si indica ogni reciproca azione fra particelle, corpi o sistemi, che porta a una modifica del loro stato e della loro energia. Con questa accezione possiamo ben capire come ognuno di noi sia influenzato ed influenzi il prossimo (anche inconsapevolmente). Di conseguenza qualsiasi scelta, che sia di acquisto, di opinione o di comunicazione, deriva dall'interazione che l’uomo ha con l’ambiente sociale e affettivo in cui vive. La fisiologia del processo decisionale è un campo che attira da tempo studiosi di diverse discipline che vanno dall'economia alla psicologia. E non so quanto possa interessarvi ma è un campo che attrae anche me; ma d'altronde tutta la fisiologia è interessante.

Ora vi starete domandando cosa c'entra tutto ciò con l’argomento di oggi, beh anche io, ma da qualche parte vi condurrò; di solito sono i sentieri sconosciuti a portare a destinazioni sorprendenti (ma non vi assicuro che questo sia uno di quei casi). 

Scelta del consumatore

Senz'altro vi sarà capitato nel fare la spesa di scegliere uno o più prodotti biologici da inserire nel vostro carrello, con l'assoluta convinzione di aver fatto una scelta "più sana" sia per voi che per l’ambiente. Ma se vi chiedessi il perché della vostra ferma opinione, sapreste rispondermi?

Probabilmente no, poiché il più delle volte tali scelte sono influenzate da strategie di marketing, da pubblicità, da convinzioni sociali che si tramandano nel tempo. Quindi oggi capiremo cos' è un prodotto biologico e quanto c'è di vero nelle opinioni comuni. Come sempre: parola alla scienza.

Cos’è un prodotto biologico?

La legislazione per il settore biologico è disciplinata dal regolamento (CE) n. 834/2007 il quale è stato integrato negli anni con atti di esecuzione da parte della Commissione europea.
I prodotti alimentari biologici, sia animali che vegetali, sono quei prodotti ottenuti attraverso un metodo di allevamento/coltivazione organico. 
Tale metodo prevede, ad esempio, che non possano essere utilizzate sostanze chimiche di sintesi o organismi geneticamente modificati (OGM) per proteggere le colture da rischi (quali insetti, funghi, parassiti) ma solo sostanze di origine naturale (piretrine, l'azadiractina, rotenone) compresi microrganismi (es: Bacillus thuringensis) nonché sostanze da essi prodotti. Possono essere utilizzate, inoltre, alcune sostanze che vengono comunemente impiegate nell'agricoltura non biologica come la paraffina, oli minerali, zolfo, solfato, idrossido di rame. 
Alcune di queste sostanze hanno un impatto ambientale e sulla salute da non sottovalutare. Il rotenone, ad esempio, è un pesticida organico ampiamente utilizzato. I formulati a base di tale sostanza in Italia sono classificati come pericolosi per l'ambiente e, a seconda della concentrazione, come nocivi o irritanti. L'effetto del rotenone è la neurotossicità in quanto porta all'inibizione del complesso I della respirazione cellulare: lo stress ossidativo, l'apoptosi e la riduzione dell'autofagia sono solo alcune delle conseguenze dovute a tale meccanismo. Alcuni fitosanitari come quelli a base di sali di rame (verderame) hanno un ruolo inquinante sull'ambiente tanto che il recente Regolamento UE 1981/2018 ne ha limitato la quantità  utilizzabile sulle colture. 
Alcune volte poi è concesso all'agricoltore biologico di usufruire di sostanze normalmente non permesse, ad esempio quando vi è un pericolo per l'intera coltivazione (parassiti specifici).

Certificazione di biologico: cosa attesta? 

Quando troviamo stampato su un alimento il logo biologico (la fogliolina di stelle bianche su sfondo verde) l'idea comune è quella di trovarsi di fronte ad un prodotto più sicuro rispetto al corrispettivo tradizionale. Ma vediamo bene cosa sottintende tale simbolo. La certificazione biologica di un prodotto indica che durante la coltivazione o la produzione siano state rispettate le varie normative vigenti. Ad esempio che non siano stati utilizzati pesticidi di sintesi o prodotti fitosanitari non ammessi. Non è quindi una certificazione sulle proprietà del prodotto finale ma sul processo di produzione. Appare essenziale in quest'ottica fare luce sul fatto che le colture biologiche non sono sottoposte a livelli più restrittivi di pesticidi rispetto a quelle convenzionali, anche se il  pensiero comune è l'opposto. Nei regolamenti non è presente alcuna nota relativa alle caratteristiche che deve avere il prodotto finale, proprio perché le normative sono relative al metodo di produzione e non al prodotto finale. Dunque la certificazione biologica non può essere considerata un'indicazione di una migliore qualità nutrizionale complessiva. Per quanto riguarda la sicurezza, è importante tenere presente che tutti i prodotti destinati al consumo umano, siano essi biologici o meno, devono rispettare determinate normative di sicurezza, indipendentemente dal processo di produzione.

I prodotti biologici vs prodotti convenzionali 

Se la scelta di prodotti biologici viene effettuata con lo scopo di perdere i "chili di troppo", allora siete sulla cattiva strada. Uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, che poi è la definizione di "salute" promossa dall' OMS viene ottenuto, tra l'altro, attraverso uno stile alimentare vario, equilibrato e non da singoli alimenti. Nella letteratura scientifica ci sono molti studi che comparano il profilo nutrizionale di prodotti ottenuti tramite il metodo biologico e prodotti convenzionali. I risultati sono a volte in antitesi, a volte in accordo (sono i punti di vista a cambiare e a dare risultati diversi). In una revisione del 2017 si è visto come le colture biologiche di frutta e verdura abbiano un contenuto leggermente più elevato di composti fenolici, mentre colture biologiche di cereali abbiano un ridotto contenuto di cadmio rispetto ai corrispettivi tradizionali. I latticini ottenuti mediante metodo biologico  e probabilmente anche le carni, hanno ottenuto valori maggiori di acidi grassi omega-3 rispetto ai prodotti convenzionali. Tuttavia, è probabile che queste differenze abbiano un significato nutrizionale marginale. La preoccupazione maggiore è legata all'uso elevato di antibiotici nella produzione animale convenzionale il quale è una delle principali cause della resistenza agli antibiotici nella società (l'uso di antibiotici è meno intensivo nella produzione biologica). In un'altra revisione del 2019  è stato evidenziato come una dieta biologica implichi una riduzione dei livelli di metaboliti urinari derivati da pesticidi. Ciononostante non ci sono prove sufficienti per mostrare la traduzione di tali scelte in risultati di salute clinicamente significativi. Sono necessari ulteriori studi caratterizzati dalla sostituzione totale della dieta a favore di quella biologica per lungo periodo, affinché si possano riscontrare delle evidenze scientifiche che rispondano alla domanda se una dieta biologica fornisca effetti benefici tangibili sulla salute.

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I prodotti biologici fanno più bene all'ambiente? 

Dipende.

I risultati di alcuni studi mostrano che i metodi di agricoltura biologica hanno generalmente un impatto positivo sull'ambiente per unità di superficie, ma non necessariamente per unità di prodotto. Ciò indica che per ottenere la stessa quantità di prodotti, per quelli biologici servirà più terra e quindi si avrà una maggiore deforestazione. Risultato? Più emissioni di anidride carbonica (uno tra i gas ad effetto serra). In un recente studio sono stati valutati i problemi economici, ambientali e di sostenibilità dell'allevamento biologico di gamberi in Bangladesh (se anche voi avete pensato a "Forrest Gump" e alla sua barca di gamberi, siete i lettori che ci piacciono). Dai risultati si è evidenziato come l'allevamento biologico di gamberi potrebbe attenuare l'impatto negativo sull'ambiente rispetto a quello tradizionale. Lo studio ha confermato la sostenibilità della produzione biologica di gamberi dal punto di vista del consumo energetico, della protezione dell'ambiente, della realizzabilità economica e dell'equità sociale e politica. 

Uno sguardo al futuro o un ritorno al passato?  

Vi ricordate cosa stavate facendo il 20 Maggio 2021? Mentre qualcuno di voi era intento a studiare altri a rilassarsi al mare, godendosi i primi raggi di sole, nella seduta n. 329 del Senato, che prevedeva la Discussione del disegno di legge 988 (“Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”) il Senato ha approvato l’equiparazione tra l’agricoltura biodinamica a quella biologica. Ciononostante per poter essere definitivamente approvata dovrà passare all'analisi da parte della Camera dei Deputati. L'unico voto contrario, tra i senatori, è quello di Elena Cattaneo che definisce i metodi dell'agricoltura dinamica "non solo antiscientifici, ma schiettamente esoterici e stregoneschi”. Il mondo della scienza ha lanciato una petizione online per bloccare il finanziamento pubblico per l'agricoltura biodinamica previsto nel Ddl: tra le firme appaiono i nomi di Giorgio Parisi (presidente dell'Accademia dei Lincei) e Gennaro Ciliberto (presidente della Federazione italiana della Scienza della Vita). I contrasti relativi all'argomento nascono dal fatto che l'agricoltura biodinamica è un insieme di pratiche pseudoscientifiche, non dimostrabili dalla scienza. Il suo ideatore è stato, di fatto, un filosofo (Rudolf Steiner). L'agricoltura biodinamica fa riferimento a credenze di tipo soprannaturale ed esoterico. Una delle pratiche senza fondamento scientifico è, ad esempio, ritenere che la buona riuscita di una coltura sia dovuta alla posizione degli astri, oppure praticare rituali (movimenti circolari in tempi precisi) per spruzzare il terreno con delle preparazioni biodinamiche (a base di polvere di quarzo e letame, in diluizione omeopatica). 

Come avrete notato l'argomento è complicato e in continua evoluzione; sono necessari ulteriori studi per rispondere ai dubbi insiti nella materia. 
Continuate a seguire i nostri articoli, e se avete qualche domanda a riguardo, potete lasciare un commento. 

Fonti:

  • Yarmohammadi F, Wallace Hayes A, Najafi N, Karimi G. The protective effect of natural compounds against rotenone-induced neurotoxicity. J Biochem Mol Toxicol. 2020 Dec;34(12):e22605. doi: 10.1002/jbt.22605. Epub 2020 Aug 23. PMID: 32830361.
  • Shaligram S, Campbell A. Toxicity of copper salts is dependent on solubility profile and cell type tested. Toxicol In Vitro. 2013 Mar;27(2):844-51. doi: 10.1016/j.tiv.2012.12.026. Epub 2012 Dec 31. PMID: 23287045.
  • Dall’Asta, M.; Angelino, D.; Pellegrini, N.; Martini, D. The Nutritional Quality of Organic and Conventional Food Products Sold in Italy: Results from the Food Labelling of Italian Products (FLIP) Study. Nutrients 2020, 12, 1273.
  • Vigar V, Myers S, Oliver C, Arellano J, Robinson S, Leifert C. A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health? Nutrients. 2019 Dec 18;12(1):7. 
  • Tuomisto HL, Hodge ID, Riordan P, Macdonald DW. Does organic farming reduce environmental impacts?--a meta-analysis of European research. J Environ Manage. 2012 Dec 15;112:309-20.
  • Dhar AR, Uddin MT, Roy MK. Assessment of organic shrimp farming sustainability from economic and environmental viewpoints in Bangladesh. Environ Res. 2020 Jan;180:108879.

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