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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Proteine e alimentazione, parte 2: come gestire l'integrazione

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Fonte: Freepik Continua il capitolo relativo a proteine e alimentazione, con il focus che oggi verrà posto nell'integrazione di proteine spesso abbinata allo sport: quanti di voi avranno sentito parlare di amminoacidi ramificati, creatina, betaina e taurina? La conoscenza in quest'ambito è spesso confusa e nebulosa, figlia di luoghi comuni e racconti tramandati tra amici e cultori della materia, più o meno affidabili.  Per questo motivo qui di seguito proveremo a spiegare, grazie alle evidenze scientifiche a disposizione, l'utilità dei cosiddetti BCAA, ma anche di altre molecole di natura amminoacidica a lungo chiacchierate. Proteine e alimentazione: gli amminoacidi ramificati BCAA Gli amminoacidi ramificati, anche chiamati BCAA dall'acronimo inglese, sono così chiamati in virtù della loro struttura molecolare caratterizzata da ramificazioni. I BCAA sono l'isoleucina, la leucina e la valina, considerati anche amminoacidi essenziali: a differenza degli altri amminoac

Proteine e alimentazione, parte 1: cosa c'è da sapere

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Fonte: Freepik Sono i mattoni del nostro corpo, ma molte persone oggi introducono quotidianamente proteine attraverso gli alimenti o, spesso purtroppo, attraverso integratori come se dovessero costruire grattacieli; poi c'è quella categoria di persone che consuma proteine saltuariamente, o comunque in quantità inferiori alle reali necessità: est modus in rebus dicevano i latini, c'è una giusta misura per tutte le cose. Facciamo quindi ordine sul capitolo proteine e cerchiamo di capire cosa ci dice la scienza a riguardo. Proteine e amminoacidi, cosa sono e a cosa servono Le proteine rappresentano una delle tre classi di macronutrienti, insieme ai carboidrati e ai lipidi; sono costituite da sequenze più o meno lunghe di amminoacidi, che in base alla funzione assumono forme diverse.  Dei 20 amminoacidi utili al nostro organismo, 9 vengono definiti essenziali (fenilalanina, isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano, valina), ossia devono essere necess

10 falsi miti da sfatare sull'alimentazione

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Fonte: Freepik Come tovaglie e copriletti ricamati anche alcune convinzioni sull'alimentazione si tramandano di generazione in generazione; fanno parte del corredo. Eppure, con le conoscenze e il progresso scientifico dei nostri giorni è ora di mettere fine ad alcune delle tante credenze sull'alimentazione e iniziare a tramandare qualche verità. Siete pronti ad abbandonare i luoghi comuni? 10 falsi miti da sfatare sull'alimentazione 1. "L'ananas brucia i grassi" Falso. Se davvero fosse stato così dovevano venderla in combinazione con un estintore! La falsa credenza deriva probabilmente dalla presenza nel gambo dell'ananas (la parte centrale che puntualmente viene eliminata) della  bromelina , un enzima che favorisce la digestione delle proteine ma che non svolge nessuna attività sui grassi. Per mobilizzare i depositi di grassi, la scienza custodisce un segreto che oggi vogliamo condividere con voi: svolgere attività fisica .  2. "I carboidrati la sera

Mugcake, la torta in tazza

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Mugcake al cacao   Quando la voglia di dolce sovrasta i comuni pensieri, possiamo farla tacere o soddisfarla. Noi preferiamo la seconda, e voi? Reprimere le sensazioni non è mai un bene, Freud affermava che:  "Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore" .  Per evitare tutto questo, ma anche per evitare di consumare una vaschetta di gelato intera, possiamo soddisfare le nostre voglie senza esagerare. Perché ricordatevi sempre che, come diceva Paracelso e come ripete sempre Andrea, "omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit; dosis sola facit, ut venenum non fit", ovvero "tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso; solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto" . Oggi parliamo a frasi fatte, è chiaro. Mugcake, la torta in tazza  Con questa semplice ricetta si può soddisfare la voglia di dolce senza esagerare con gli zuccheri liberi, dei quali abbiamo parlato nel nostro ultimo

Dolci e zuccheri: less is more

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Fonte:  Freepik Stress, liti, malumore, insicurezza, frustrazione, noia: tutto ciò si traduce spesso nella ricerca di dolci.   Ci avete mai fatto caso?  A questa strana ma comune combinazione di eventi, c'è una motivazione scientifica. L'assunzione di alimenti zuccherini ad alto contenuto energetico stimola il sistema della ricompensa o della gratificazione.  Un cucchiaio di gelato, ad esempio, va a stimolare i recettori del gusto dolce posizionati sulla punta della lingua, i quali inviano segnali nervosi all'amigdala, ipotalamo laterale e corteccia prefrontale, attivando così il processo della gratificazione.  Tale meccanismo permette agli individui di provare piacere , benessere , soddisfazione  ed è strutturato in maniera molto complessa.  Un ruolo fondamentale nel meccanismo della ricompensa lo svolge il sistema dopaminergico mesolimbico , l' interruttore del piacere ,   il quale attraverso la dopamina comunica con la corteccia cerebrale inducendo la sensazione