10 falsi miti da sfatare sull'alimentazione

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Come tovaglie e copriletti ricamati anche alcune convinzioni sull'alimentazione si tramandano di generazione in generazione; fanno parte del corredo.

Eppure, con le conoscenze e il progresso scientifico dei nostri giorni è ora di mettere fine ad alcune delle tante credenze sull'alimentazione e iniziare a tramandare qualche verità.

Siete pronti ad abbandonare i luoghi comuni?

10 falsi miti da sfatare sull'alimentazione

1. "L'ananas brucia i grassi"

Falso. Se davvero fosse stato così dovevano venderla in combinazione con un estintore! La falsa credenza deriva probabilmente dalla presenza nel gambo dell'ananas (la parte centrale che puntualmente viene eliminata) della bromelina, un enzima che favorisce la digestione delle proteine ma che non svolge nessuna attività sui grassi. Per mobilizzare i depositi di grassi, la scienza custodisce un segreto che oggi vogliamo condividere con voi: svolgere attività fisica

2. "I carboidrati la sera fanno ingrassare" 

Falso. Non è di certo il momento della giornata che influisce sull'aumento di peso, ma è il surplus calorico. Si aumenta di peso quando si mangia di più di quanto si ha realmente bisogno. Stasera pasta!

 3. "È più salutare bere latte senza lattosio"

Falso. Bere latte delattosato senza avere una comprovata intolleranza al lattosio non è una scelta più salutare, in quanto il consumo di lattosio, anche in quantità ridotta, consente all'organismo di continuare a produrre l'enzima (la lattasi o β-galattosidasi) deputato alla sua digestione; viceversa, interrompere il consumo di alimenti contenenti lattosio per tempi prolungati può favorire l'intolleranza. 
Il nostro organismo non produce enzimi se poi non vengono utilizzati. 

4. "L'acqua ricca di calcio fa venire i calcoli"

Falso. Più che la qualità dell'acqua, la formazione di calcoli renali è legata alla quantità di acqua bevuta e al tipo di alimentazione seguita: per ridurre il rischio di calcolosi è opportuno aumentare l'apporto idrico ad almeno 2 litri al giorno, prestando attenzione ai valori di sodio, ossalati, calcio e proteine animali introdotti con gli alimenti. Conoscete la dieta mediterranea?

5. "Mangiare alimenti senza glutine è più salutare"

Falso. Gli alimenti senza glutine sono destinati ai celiaci e a coloro che presentano una sensibilità al glutine. Non c'è altra motivazione scientifica che possa spingere una persona ad escludere il glutine dalla propria dieta. Alle volte i prodotti gluten free presentano più zuccheri e più grassi rispetto ai loro corrispettivi con glutine, risultando in definitiva meno sani e più calorici. 

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6. "Le tisane detox fanno eliminare le tossine"

Falso. Non esistono bevande miracolose con il potere di depurarci da tossine al primo sorso. L'azione detossificante spetta principalmente al fegato, il quale dispone degli enzimi necessari all'eliminazione di sostanze dannose per l'organismo. Bere tisane detox aiuta e rimanere idratati, che è già molto.

7. "I succhi di frutta senza zuccheri aggiunti possono sostituire la frutta"

Falso. Meglio un frutto che un succo di frutta. Nemmeno i succhi costituiti dal 100% di frutta possono essere considerati validi sostituti della frutta intera in quanto, a causa dei processi di trasformazione, sono meno nutrienti del corrispondente frutto fresco. Da ricordare inoltre che contengono zuccheri liberi, per i quali bisogna riservare un'attenzione particolare come raccomandato dall'OMS (e da noi).

8. "Ci sono alimenti che fanno dimagrire"

Falso. Nelle giuste quantità tutti gli alimenti possono essere consumati.

9. "Digiunare combatte la cellulite"

Falso. La cellulite può essere contrastata attraverso la regolare attività fisica, una alimentazione varia ed equilibrata e un'adeguata idratazione. Inoltre, piante medicinali come la vite rossa (Vitis vinifera), il pungitopo (Ruscus aculeatus), la centella asiatica (Hydrocotyle asiatica) e l'ippocastano (Aesculus hippocastanum) hanno mostrato avere effetti positivi per il trattamento della cellulite.

10. "Mangiare frutta dopo i pasti fa male"

Falso. La frutta non è responsabile del gonfiore addominale in quanto la quantità di fibre apportate è di scarsa valenza. Solo nei soggetti affetti da specifiche problematiche intestinali può essere opportuno consumare la frutta lontano dai pasti, magari come "aperitivo", così da sfruttare il suo potere saziante.


Fonti:
  • Maurer HR. Bromelain: biochemistry, pharmacology and medical use. Cell Mol Life Sci. 2001 Aug;58(9):1234-45.
  • Wheatley RW, Lo S, Jancewicz LJ, Dugdale ML, Huber RE. Structural explanation for allolactose (lac operon inducer) synthesis by lacZ β-galactosidase and the evolutionary relationship between allolactose synthesis and the lac repressor. J Biol Chem. 2013;288(18):12993-13005.
  • Mitra P, Pal DK, Das M. Does quality of drinking water matter in kidney stone disease: A study in West Bengal, India. Investig Clin Urol. 2018;59(3):158-165. 
  • https://www.niddk.nih.gov/health-information/urologic-diseases/kidney-stones/eating-diet-nutrition
  • Lerner BA, Green PHR, Lebwohl B. Going Against the Grains: Gluten-Free Diets in Patients Without Celiac Disease-Worthwhile or Not? Dig Dis Sci. 2019 Jul;64(7):1740-1747.
  • J. Chiang, Liver Physiology: Metabolism and Detoxification, Editor(s): Linda M. McManus, Richard N. Mitchell, Pathobiology of Human Disease, Academic Press, 2014, Pages 1770-1782. 
  • Distante F, Bacci PA, Carrera M. Efficacy of a multifunctional plant complex in the treatment of the so-called 'cellulite': clinical and instrumental evaluation. Int J Cosmet Sci. 2006. Jun;28(3):191-206.
  • CREA, Linee Guida per una sana alimentazione, revisione 2018, pp 46-50

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