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Olio di cocco: proprietà reali o immaginarie?

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Fonte: Freepik Per il suo alto contenuto di acidi grassi saturi (92%), l'olio di cocco è sempre stato classificato ( spoiler: lo è ancora ), insieme al burro, all'olio di palma e ai grassi animali, come fonte di grassi saturi da consumare a bassi livelli nella dieta. Ciononostante, la vendita e il consumo di olio di cocco è aumentato a dismisura negli ultimi anni. Il perché è da ricercare nelle strategie di marketing che lo idolatrano decantandone numerosi benefici e da "professionisti sanitari" che seguono la corrente. Si dice che (che già come partenza non è delle migliori) l'olio di cocco abbia potere sulla perdita di peso, sul benessere cardiovascolare e sul controllo glicemico. Forse se ne dicono altre, ma all'orecchio ci sono arrivate solo queste informazioni. Se ne conoscete altre, scrivetele nei commenti, saremo lieti di imparare cose nuove, vere o false che siano.  Olio di cocco, che cos'é? L'olio di cocco è un olio estratto dalla copra o polp

Giornata mondiale dell'acqua

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Fonte: Freepik Oggi 22 Marzo si celebra la Giornata mondiale dell'acqua , ricorrenza istituita dall'ONU nel 1992 con lo scopo di catalizzare l'attenzione e sensibilizzare le persone sui problemi legati al consumo di acqua. Il tema di quest'anno è "Il legame tra acqua e cambiamenti climatici" , con particolare attenzione rivolta verso le riserve idriche sotterranee. Queste ultime rappresentano la principale fonte di acqua dolce e nostra disposizione ma, con l'accentuarsi del cambiamento climatico, diventeranno sempre più difficili da utilizzare. Il messaggio che vuole mandare l'ONU a tutta la popolazione è quello di usufruirne nel modo più sostenibile ed etico di tale risorsa.  In effetti sono molte le aree in cui l'acqua è utilizzata in surplus rispetto al reale bisogno.  Il messaggio che vogliamo sottolineare noi oggi è quello di ridurre nel quotidiano il consumo di acqua: quante volte vi è capitato di lasciar scorrere l'acqua solo per aspetta

Obesità, la pandemia del XXI secolo

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Fonte: Freepik Ricorre oggi la giornata mondiale dell'obesità e noi no, non possiamo certo stare a guardare passivamente quella che rappresenta, probabilmente, la vera pandemia del ventunesimo secolo. Come riportato dall' Organizzazione mondiale della sanità (OMS)*, il tasso di obesità nel mondo a partire dal 1975 è triplicato, passando dallo status di epidemia a quello di pandemia che paradossalmente penetra più facilmente nei Paesi più poveri o in via di sviluppo. L'obesità oggi causa più vittime di quante ne faccia il sottopeso : nel 2016 oltre 1.9 miliardi di adulti avevano un BMI superiore a 24.9, ossia erano sovrappeso. Di questi, 650 milioni erano obesi, con un BMI maggiore di 29.9. Oggi le persone obese sono circa 800 milioni. Nel 2020 ben 39 milioni di bambini di età inferiore a 5 anni sono stati considerati in stato di sovrappeso o obesità. Se consideriamo la fascia di età da 5-19 anni, il numero di bambini e ragazzi obesi stimato nel 2016 raggiungeva i 340 mili

Piselli

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Fonte: Freepik "Il valore e l'utilità di ogni esperimento sono determinati dall'adeguatezza dei materiali in relazione con lo scopo per il quale sono usati, e quindi non può essere irrilevante quali piante sono prese in esame per l' esperimento e in che modo esso sia condotto".  Così affermava Gregor Johann Mendel , considerato il padre della genetica, il quale ha basato gran parte dei suoi esperimenti proprio sulle piante di pisello.  Mendel scelse le piantine di Pisum sativum per i suoi esperimenti non perché fosse interessato alla sue caratteristiche nutrizionali, ma perché erano piuttosto economiche, disponibili in diverse varietà, avevano un ciclo di crescita rapido e caratteri facilmente distinguibili. Origine e botanica Il pisello viene coltivato fin dal Neolitico e probabilmente affonda le proprie origini nell'India settentrionale. Oggigiorno è coltivato in tutto il mondo, in particolar modo nei paesi asiatici. Il pisello è una pianta annuale glabra

Barbabietola rossa

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Fonte: Freepik "Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto" . Così recitava lo scrittore francese Gustave Flaubert nel XIX, autore del celebre romanzo "Madame Bovary", di cui non parleremo.  In effetti era il 1747 quando il chimico tedesco Andreas Sigismund Marggraf intuì come ricavare cristalli di zucchero dal succo di barbabietola. E chissà, forse ha intuito pure come estrarne la poesia, purtroppo non abbiamo opere che lo testimoniano. Voi invece avrete presagito che oggi parleremo di barbabietole. Botanica Esistono diversi tipi di barbabietola: da zucchero, da orto, da foraggio. Oggi vi descriveremo alcune delle caratteristiche della barbabietola rossa. Tratto inconfondibile della barbabietola rossa o rapa rossa è, appunto, il suo colore che cambia in base alla varietà, passando da un rosso chiaro ad un viola intens