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Dolci e zuccheri: less is more

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Fonte:  Freepik Stress, liti, malumore, insicurezza, frustrazione, noia: tutto ciò si traduce spesso nella ricerca di dolci.   Ci avete mai fatto caso?  A questa strana ma comune combinazione di eventi, c'è una motivazione scientifica. L'assunzione di alimenti zuccherini ad alto contenuto energetico stimola il sistema della ricompensa o della gratificazione.  Un cucchiaio di gelato, ad esempio, va a stimolare i recettori del gusto dolce posizionati sulla punta della lingua, i quali inviano segnali nervosi all'amigdala, ipotalamo laterale e corteccia prefrontale, attivando così il processo della gratificazione.  Tale meccanismo permette agli individui di provare piacere , benessere , soddisfazione  ed è strutturato in maniera molto complessa.  Un ruolo fondamentale nel meccanismo della ricompensa lo svolge il sistema dopaminergico mesolimbico , l' interruttore del piacere ,   il quale attraverso la dopamina comunica con la corteccia cerebrale inducendo la sensazione

Carne o non carne, è questo il dilemma

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Fonte: Freepik Ambiente e alimentazione, il discorso gira sempre attorno a due punti all'apparenza distanti ma in realtà strettamente correlati. Già, perché l'impatto ambientale dell'industria alimentare, soprattutto lungo la filiera dei prodotti di origine animale, ha ripercussioni notevoli sulla sostenibilità : in Cina si è passati negli ultimi cinquant'anni da 5 kg a 50 kg pro capite di carne consumati all'anno, negli Stati Uniti ogni persona ne consuma in media 114 kg, in Italia siamo a 77 kg pro capite.  Numeri che tradiscono il modello mediterraneo tanto decantato, ispirato ad uno stile di vita caratterizzato da un'alimentazione parca e prevalentemente vegetale, in grado di dare vita agli anni e anni alla vita . Quantità e qualità insomma, con la carne che era il simbolo di festa e non di quotidianità. Carne o non carne, è questo il dilemma Le porzioni di carne L'uomo è onnivoro e quindi carne sì, ma con moderazione. Moderazione che si traduce in mass

La carne bianca nella dieta mediterranea

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Fonte: Freepik In uno dei precedenti articoli abbiamo risposto a uno dei dilemmi più dibattuti della nostra quotidianità:   " È  nato prima l'uovo o la gallina?" Ora che abbiamo collocato gli eventi nel posto giusto, possiamo parlare di alcune delle specie avicole e lagomorfi che occupano un ruolo di rilievo nella nostra tradizione culinaria: pollo, tacchino e coniglio.  Carne bianca nella dieta mediterranea  Nella nostra piramide alimentare il consumo di carni bianche – principalmente pollo, tacchino e coniglio – viene raccomandato dall'una alle due porzioni settimanali, pari a 100 grammi, che equivalgono ad una fetta di pollo o di tacchino o una piccola coscia di pollo. Una porzione di queste carni fornisce proteine ad alto valore biologico, vitamine – in particolare quelle del gruppo B – minerali quali zinco e ferro e presenta un basso contenuto di grassi. Perché mangiare il pollo crudo non va bene? Il pollame, se non macellato o lavorato rispettando le corrette pr

Pesce, molluschi e crostacei: un tuffo nel nostro passato

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Fonte: Freepik Tra i 450 e i 500 milioni di anni fa le prime piante fecero capolino dall'acqua alle terre emerse, seguite da ancestrali millepiedi, insetti ed acari, un centinaio di milioni più tardi; bisognerà attendere lo stesso periodo tempo per vedere i primi vertebrati prendere coraggio e visitare la terraferma, dapprima con il Tiktaalik  e quindi con l' Ichthyostega , animali rivoluzionari nonché trisavoli dei tetrapodi moderni, dotati di pinne con polso e caviglia mobili in grado di favorire la locomozione e di un apparato muscoloscheletrico predisposto.  Milioni di anni in cui mutazioni errate o favorevoli si sono alternate fino ad eleggere la specie in grado di sopravvivere ad una vita all'aria aperta, strisciando prima e camminando poi, dalle quattro zampe ai due piedi.  Il racconto però, scritto o orale che sia, è in grado di fare una cosa che all'evoluzione manca ancora: quella di condensare il tempo a proprio piacimento, racchiudendo ere geologiche in poche

Più legumi meno carne

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  Fonte: Freepik Le feste sono finite, gli avanzi pure. Non credete dunque che sia il momento giusto per conoscere meglio un gruppo di alimenti forse troppo sottovalutato dalla nostra cucina? Risalenti a più di 10000 anni fa e caratterizzati da differenti forme e colori, i legumi occupano un ruolo essenziale nella nostra piramide alimentare, tanto da poterli e doverli consumare in una quantità maggiore di due porzioni a settimana.  In particolar modo, le Linee Guida per una sana alimentazione ci suggeriscono come indirizzare le nostre scelte alimentari verso un maggior consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali ci permetta di  migliorare il nostro stato di salute, rispettare l'ambiente e risparmiare denaro.   Cosa volete di più dalla vita? E se vi dicessi che hanno anche un buon contenuto di proteine?  Più legumi e meno carne per vivere meglio Ebbene sì, oltre ad essere un' ottima fonte proteica e di  carboidrati a basso indice glicemico , i legumi hanno   un elev

È nato prima l'uovo o la gallina?

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Fonte: Freepik Il dilemma sull'ordine temporale degli eventi ci affligge tutt'ora ed è destinato a continuare per chissà quanto altro tempo: dopotutto, ciò che rende affascinanti le cose è quel velo di mistero che le avvolge e che non dovrebbe mai essere scoperto, affinché la curiosità permanga intatta. Tuttavia, per la scienza  –  sempre cinica e spietata di fronte ai sogni e ai sognatori  –  una risposta esiste già ed è anche piuttosto scontata (per loro, uomini pratici e concreti): a nascere prima fu l'uovo, ben 300 milioni di anni fa, mentre "solo" 8000 anni fa da quell'uovo uscì una gallina. Insomma, una storia senza storia ed un mistero risolto.  Detto ciò, avete tutto il diritto di continuare a pensare che sia nata prima la gallina dell'uovo, così come potete continuare a pensare che il vaccino non sia utile: ciò non significa che avete ragione, sappiatelo.  Adesso però parliamo di uova, dato che siamo entrati nella Settimana Santa (ma niente uova d

Frutta a guscio, semi oleosi e olive: 30 grammi di benessere

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Credits: Freepik Se fossimo degli alpinisti e questo foglio bianco fosse una montagna, ci troveremmo a metà della scalata, con le mani in appoggio su delle sporgenze e i piedi ben adesi a qualche roccia, in cerca di equilibrio. Perché sì, con questo articolo siamo arrivati a metà della piramide alimentare; il momento riservato alla frutta a guscio , ai semi  oleosi e alle olive .  La frutta a guscio è un insieme di alimenti che comprende noci, nocciole, mandorle, pistacchi, pinoli, anacardi; i semi oleosi includono i semi di girasole, di lino, di papavero, di chia, di zucca, di sesamo; le olive invece sono il frutto dell’olivo, di cui possiamo ritrovare cultivar differenti a seconda della zona (solo in Italia se contano addirittura 538 , tra cui  taggiasca, moraiolo, leccino, ogliarola, nocellara ). Viene da domandarsi come mai questi alimenti, così apparentemente differenti tra di loro, occupino il medesimo posto nella piramide. Non c’era più posto per la categoria “alim

Le spezie, l'anima dei piatti

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Credits: Freepik I latini identificavano nell' anima (da non confondere con l' animus , ovvero l'intelletto e le emozioni) il soffio vitale, ciò che dava vita al corpo per poi abbandonarlo, dopo la morte.  Probabilmente incuriosito da questa teoria, agli inizi del '900 il fisico MacDougall decise così di dimostrare che anche l'anima avesse un peso, quantificandolo dopo una serie di misurazioni in 21,3 grammi.  Poco, direte voi; tre cucchiaini pieni, vi diciamo noi: gli stessi che, colmi di spezie , utilizziamo per dare vita ai nostri piatti. Le spezie, gli insaporitori per eccellenza (al posto del sale) Non è un caso se le spezie siano inserite a metà della piramide alimentare della dieta mediterranea, utilizzate come insaporitori ma in grado di conferire, oltre al gusto , anche colore ed aroma al piatto. Il loro ruolo è anche quello di sostituire e quindi limitare il consumo giornaliero di sale, che dovrebbe attestarsi al di sotto di 5 grammi ma che invece super

Olio extravergine di oliva, l'oro verde della dieta mediterranea

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Credits:  Freepik Conoscete la differenza tra uomini civili e barbari ? Il primo elemento che distingue l'uomo civilizzato dalle bestie e dai barbari è nel sistema di valori elaborato dal mondo greco e romano, quello della convivialità.  Mangiare insieme non solo per fame, ma per trasformare un bisogno primario in un'occasione di socialità.  Anche i barbari mangiavano insieme, ma non avevano regole. Nel mondo classico il banchetto diviene un simbolo di identità del gruppo e il cibo stesso diventa un segno di civiltà ; in particolare la triade " pane, vino, olio"  diviene il simbolo di una popolazione in grado di realizzare le proprie risorse con processi di lavorazione complessi. Ed oggi vorrei parlarvi dell'olio, l'oro verde, simbolo non solo del mondo antico, ma anche della dieta mediterranea. L'olio extravergine di oliva, principale fonte di grassi nella dieta mediterranea La letteratura scientifica è ricca di evidenze che si riferiscono ad effetti

Il latte e i suoi derivati: alla scoperta del nostro primo alimento

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Credits: Freepik Se ti chiedessero di indicare un alimento completo, cosa risponderesti? No, non è un trabocchetto ma solo uno spunto di riflessione, per capire meglio che in natura tutto fila molto più liscio di quanto potremmo pensare, perché tutto mira ad una semplice cosa: funzionare bene – cosa che molto spesso noi organismi pluricellulari dotati di pensiero non siamo in grado di fare.  Così oggi parliamo del primo alimento che ci nutre fin dalla nascita (bella la parola alimento, "ciò che fa crescere" ), nonché dei suoi prodotti: sì, esattamente, l'argomento del giorno è il latte e i suoi derivati. Latte e derivati, ciò che ci fa crescere Bere latte aiuta a crescere e rende le ossa forti . Sembra uno spot pubblicitario o forse lo è o lo è stato, così questo non è altro che un ricordo inconscio (scusate il giro di parole, ma è la dimostrazione di quanto affermato alla quarta riga).  Adesso però parliamo del latte , che quando non specificato si riferisce per legge al

Frutta e verdura, questione di punti di vista

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Canestra di frutta , Caravaggio (1594-98), Pinacoteca Ambrosiana, Milano Non mi è mai piaciuto il termine "natura morta" come ad indicare qualcosa di inanimato, spento, senza vita. Con questa "Canestra di frutta" Caravaggio, sul finire del Cinquecento, voleva trasmettere la precarietà e l'imperfezione della vita; la mela bacata, la cesta che sporge dal tavolo, frutti di diverse stagioni insieme, le foglie secche e bucate, probabilmente mangiate da insetti. Non so perché abbia voluto trasmettere questo messaggio proprio attraverso la frutta. E non so perché tutti i quadri che raffigurano frutta, verdura, siano etichettati come natura morta . Certo, una volta che la mela si distacca dall'albero, in quel processo che viene definito "di abscissione", o viene colta, ecco che inizia la strada verso la macerazione, verso la morte. Ma per avere una visione più nitida e rappresentativa della realtà, nella vita come nel disegno, bisogna scegliere il giusto